Percorrere la “Superstrada Ferrara-Mare” – il virgolettato è d’obbligo, visto che di Super non ha proprio nulla – in luglio è stato l’apice di un calvario che tutti conosciamo e che si protrae da anni.
Utilizzare la Strada Romea per fare anche pochi chilometri vuol dire infilarsi in una lingua di asfalto maltenuta ed assediata dal traffico pesante, la cui unica traccia di modernità sono gli Autovelox ben piazzati.
Raggiungere Ravenna con la Strada Statale 16 è un’Odissea fatta di varianti e passaggi obbligati per paesini e stradine che ci consentono, in pieno 2018, di effettuare l’intero percorso alla strabiliante velocità media di 57 km/h – 1h22 per 78 km, fonte Google Maps.
Però, per andare a Bologna, abbiamo l’autostrada: ormai da tempo si invoca la terza corsia, in quanto anche questa via è ormai satura e basta il minimo inconveniente – meteorologico o peggio causa incidente – per rendere anche il Capoluogo regionale un miraggio.
Questo è il contesto nel quale viviamo, nel quale imprenditori e cittadini tutti siamo immersi ed operiamo. Ed in questo contesto, leggere della continua messa in discussione della Cispadana è come ricevere quotidianamente un pugno allo stomaco.
Possiamo dibattere a lungo sul consumo del territorio, l’impatto ambientale, il miglior progetto possibile, e così via, ma è indiscutibile che il territorio ferrarese ha un urgente – URGENTE – necessità di infrastrutture. Gli ultimi investimenti veri si sono visti 40 anni fa, da allora nulla si è più fatto per rendere raggiungibile e fruibile la nostra provincia.
Brucia quindi come una ferita nel mare salato leggere delle “elargizioni” dell’ANAS per la manutenzione, oltremodo tardiva, delle sue strade. Ogni intervento è un’offesa alla nostra dignità, perché è palesemente insufficiente e mira solo a prendere tempo fino alla prossimi emergenza – che puntualmente capiterà, come Murphy insegna, nel periodo meno opportuno.
E’ allora inutile constatare e lagnarsi del progressivo invecchiamento e spopolamento delle nostra provincia e delle difficoltà economiche che essa attraversa. La grave carenza di vie di comunicazione è un freno ad ogni sviluppo, umano ed imprenditoriale, come un corpo al quale non si dà la possibilità al sangue di fluire – inevitabilmente deperirà.
La Confesercenti di Ferrara chiede che si metta mano seriamente al sistema di infrastrutture che collega il nostro territorio sia al suo interno, sia con il resto del Paese. Non plaudiremo a nessun intervento manutentivo, questi sono DOVUTI. Abbiamo necessità di NUOVI collegamenti e di RIPROGETTARE le strada esistenti, migliorandone radicalmente la sicurezza, l’utilizzabilità e l’impatto ambientale. Solo così avremo le indispensabili basi per la futura crescita economica della nostra comunità, e non dovremo rassegnarci a veder andare via i nostri figli.