Festa Regionale FIPAC 2024 Bologna

Festa Regionale FIPAC 2024 Bologna

Itinerari visite guidate
Domenica 22 settembre2024
Appuntamento in Piazza Nettunoore  10,00


                             Bologna a prima vista -Tour classico per una prima visita alla città
L’itinerario inizia da Piazza Maggiore, cuore monumentale e civile della città, con i suoi palazzi civici, tutti di origine medievale: Palazzo del Podestà, Palazzo dei Notai, Palazzo Comunale (esterno) e la Basilica di San Petronio, con il prezioso portale di Jacopo della Quercia. All’interno la cappella Bolognini con il Giudizio Universale di Giovanni da Modena e la seicentesca Meridiana di Domenico Cassini (auricolari obbligatori). La vicina piazza del Nettuno è dominata dalla Fontana del Nettuno, capolavoro dello scultore fiammingo Giambologna e dal Palazzo Re Enzo (esterno), in cui fu tenuto prigioniero il figlio dell’imperatore Federico II di Svevia. Attraverso i pittoreschi vicoli medievali del Mercato di Mezzo, fra bancarelle di frutta e verdura, salumerie, negozi di prodotti tipici e antiche osterie, si raggiunge la splendida Piazza Santo Stefano, attorniata da antiche dimore private e dall’omonima chiesa, chiamata anche La Gerusalemme bolognese o Le “Sette Chiese”, complesso monastico romanico di grande interesse (offerta libera). Si giunge infine a Piazza della Mercanzia e alle Due Torri, divenute simbolo della città sin dal Medioevo. La “Libertas” bolognese: storia civile e politica della città In età medievale, nei due secoli di autonomia comunale (1116-1327), Bologna ha maturato un forte sentimento di libertà municipale che ha condizionato la sua storia successiva. Nel periodo della fragile signoria dei Bentivoglio e nei tre secoli sotto il governo pontificio la città ha sempre combattuto l’assolutismo, riuscendo difendere una parziale autonomia. In epoca napoleonica (1796-1815) si sono rinnovate le speranze (presto deluse) di un ritorno ad una nuova centralità politica e all’antica libertà municipale. Nel periodo del Risorgimento Bologna è ancora in prima linea nella lotta per l’Unità d’Italia; così durante la Resistenza nel corso della seconda guerra mondiale. Il percorso si snoda attraverso i palazzi pubblici (tutti di origine medievale) che attorniano Piazza Maggiore, cuore pulsante della vita cittadina: Palazzo Re Enzo, Palazzo Podestà e Capitano del Popolo (visita esterna), Palazzo Comunale (o Palazzo d’Accursio), sede di
governo dal 1336. Visita all’interno nelle sale del primo pianto: Sala del Consiglio Comunale, Sala Rossa, Sala degli Anziani, Sala d’Ercole; Al secondo piano: Sala Farnese e Cappella Farnese.

I portici bolognesi: storie, forme ed evoluzione
A più di tre anni dall’inserimento dei portici di Bologna nel patrimonio Unesco dell’Umanità, questa passeggiata vuole rendere omaggio all’elemento che maggiormente contraddistingue l’architettura cittadina, spaziando dai portici più celebri a quelli meno noti. Nel corso della sua evoluzione urbanistica, Bologna ha ridefinito più volte l’idea di portico, in termini di stile, materiale e funzione. Parleremo di portici residenziali, ecclesiastici, pubblici e privati, coprendo un arco temporale di circa 700 anni: dall’epoca medievale ai primi del Novecento, passando per il ‘400 e il ‘500. Toccheremo anche i temi del rinnovamento urbanistico e architettonico successivo all’Unità d’Italia e dei restauri di fine Ottocento.


Elenco dei punti, in sequenza, toccati dall’itinerario:
1 Piazza Maggiore (portici di palazzo d’Accursio, podestà e palazzo dei Banchi)
2 Via Farini (Cassa di Risparmio e Banca d’Italia)
3 Piazza S. Stefano (portici di palazzo Bolognini nuovo e vecchio, case Beccadelli-Bovi-
Tacconi)
4 Palazzo della Mercanzia (portici delle case Seracchioli-Reggiani)
5 Corte Isolani (Portico di Casa Isolani)
6 Via Altabella (Portico dell’Arcivescovado)
7. Via Indipendenza (Casa Scappi, Monte di Pietà, Palazzina Majani)


Il Ghetto ebraico e la Bologna dei Bentivoglio: tesori del Rinascimento in San Giacomo e nell’oratorio di Santa Cecilia .Attraverso i pittoreschi vicoli dell’antico Ghetto ebraico, che conserva intatta la sua struttura originaria, si raggiunge la zona dove sorgeva un tempo lo splendido palazzo della famiglia Bentivoglio, signori della città (Guasto – Piazza Verdi). La visita prosegue nell’Oratorio di Santa Cecilia dove si potrà ammirare un importante ciclo di affreschi risalente ai primi anni del XVI secolo, eseguiti da pittori al servizio della famiglia Bentivoglio (Francesco Francia e Lorenzo Costa), da Amico Aspertini e la loro scuola. Si raggiunge la Basilica di San Giacomo Maggiore, costruita per gli agostiniani nel XIII secolo, divenuta nel corso del Cinquecento la chiesa della nobiltà senatoria bolognese dove visiteremo: la cappella Bentivoglio, affrescata dagli stessi Lorenzo Costa, Francesco Francia e la cappella Poggi, fatta eseguire a metà ‘500 dal potente e colto cardinale Giovanni Poggi, dipinta da Pellegrino Tibaldi.

 

2024-09-11T11:29:23+02:00 By |news|