Si è tenuta ieri pomeriggio all’Holiday Inn Express di Bologna, l’Assemblea annuale regionale di Confesercenti Emilia Romagna.
Per l’associazione di categoria sono intervenuti il presidente nazionale Massimo Vivoli, il presidente regionale Roberto Manzoni e il direttore regionale Stefano Bollettinari. Ospite come relatore l’assessore regionale al turismo e commercio Andrea Corsini. Un messaggio video è arrivato anche dal governatore regionale Stefano Bonaccini, assente perché impegnato per motivi istituzionali negli Stati Uniti. Sono inoltre intervenuti il Presidente regionale di Assohotel Filippo Donati e il Presidente regionale Anva Dario Domenichini.
L’incontro, è stato l’occasione per presentare un’indagine svolta dalla Confesercenti E.R. dal tema: “Sicurezza, Illegalità, Usura: la percezione delle imprese commerciali e turistiche dell’Emilia Romagna”, su un campione di quasi 500 associati, di cui 66,5% imprenditori del Commercio, 15% del Turismo e dei pubblici esercizi, 13,2% dei Servizi e intermediari, 5,3% di altre attività.
Dai dati emersi dalla ricerca, ben il 77% degli imprenditori emiliano romagnoli aderenti all’Associazione ha la percezione di un aumento negli ultimi 5 anni delle attività criminali nella zona in cui ha sede la propria attività.
Quasi il 63% degli intervistati dichiara di aver subito direttamente un reato a danno della propria attività (nel 54% dei casi si è trattato di un furto e nel 9,5% dei casi di una rapina) e il 76% ha sporto denuncia.
Il 53,7% ritiene che la criminalità organizzata di tipo mafioso si sia ormai radicata nel proprio territorio anche in attività come alberghi, pubblici esercizi, commercio e artigianato, mentre il restante 46,3% sostiene che questo fenomeno sia presente solo nell’attività edilizia, degli appalti, dell’autotrasporto e del traffico di droga.
Il 69% crede che i fenomeni d’illegalità siano tali da portare alla chiusura o alla vendita dell’attività, oppure la possa compromettere gravemente.
Per migliorare la sicurezza e contrastare la criminalità, secondo gli intervistati occorrerebbe nell’ordine: garantire la certezza della pena, combattere con più forza la corruzione e aumentare il controllo della polizia sul territorio. A proposito del fenomeno dell’usura, reato molto difficile da censire, il 31% del campione è a conoscenza di colleghi indebitati che sono stati costretti a cedere l’attività e il 52% ritiene che lo scarso numero di denunce sia dovuto a “paura e vergogna”.
Secondo il presidente della Confesercenti E.R. Roberto Manzoni: “i dati forniti dalla ricerca non fanno che confermare che gli imprenditori vivono in uno stato di insicurezza, non solo dal punto di vista economico, ma anche per quanto riguarda l’illegalità che si sta sempre più diffondendo. D’altronde, senza arrivare a casi più gravi, il solo fenomeno dell’abusivismo anche a causa di una certa mentalità che quasi lo giustifica finisce poi per rafforzare l’illegalità e la malavita. Ed è proprio in questi momenti che gli operatori delle piccole medie imprese, la cui esistenza all’interno delle città garantisce maggiore sicurezza e qualità della vita per i cittadini, hanno bisogno di sentire lo Stato vicino, non solo in termini di sicurezza personale e dei propri beni, ma anche attraverso azioni che consentano loro di non trovarsi strozzati dai debiti.“
A giudizio del direttore di Confesercenti E.R Stefano Bollettinari: “Il fatto che più della metà degli intervistati dichiari di aver subito un reato ai danni della propria attività, così come sia convinta che la criminalità di tipo mafioso ormai abbia messo radici nel nostro territorio, è veramente preoccupante. Anche per questo chiediamo alle Istituzioni preposte di intensificare i controlli e la repressione di tutti i fenomeni di illegalità e alla Regione di sostenere con politiche attive tutti i progetti che riguardano la prevenzione, sia per quanto riguarda gli investimenti per rafforzare la sicurezza, che per migliorare l’accesso al credito”.
Il Presidente Manzoni nella sua relazione ha poi toccato gli altri principali temi che preoccupano la categoria: dall’accesso al credito, all’eccessiva pressione fiscale e burocrazia, al miglioramento dell’accessibilità e delle infrastrutture di trasporto, alla salvaguardia ambientale e al dilagare dell’abusivismo in tutti i settori del commercio e del turismo.