Nell’esprimere la nostra solidarietà all’agente della Polizia Municipale ed agli addetti della Brodolini, vittime dell’aggressione in spiaggia da parte di venditori abusivi, non possiamo contemporaneamente non esprimere il nostro rammarico nel vedere le conseguenze di un fenomeno che forse non si vuol prendere sul serio, ritenendolo, probabilmente, marginale rispetto ad altre forme di illegalità. Ma così non è. Ciò a cui assistiamo impotenti tutti i giorni sui nostri Lidi, è l’anello finale di una catena che ha certamente ai suoi vertici una articolata e complessa organizzazione malavitosa, la vera radice del male, che però va combattuto in tutte le sue fasi, anche quella terminale dei venditori abusivi, comunque attori di una trama in cui probabilmente sono loro stessi vittime. Ma vittime lo sono certamente gli esercenti che con sempre più difficoltà operano nella legalità. A differenza di questi però, i venditori abusivi, sanno che la loro operatività fuori dalle regole rimarrà impunita. Di questo non hanno certo responsabilità gli organismi di Polizia, che a loro volta si trovano a lavorare con ristrettezze di organici e mancanza di mezzi, ma l’ipocrisia di un Paese che solo a metà di Agosto si accorge che esiste il fenomeno, e di norme che rendono difficili anche la tutela delle attività regolari.
Un esempio che quest’anno abbiamo provato sulla nostra pelle: noi di Confesercenti cogliendo l’opportunità dei fondi della CCIAA per le iniziative di contrasto all’abusivismo commerciale,abbiamo predisposto un progetto condiviso con l’Amministrazione Comunale di Comacchio, che prevedeva l’utilizzo di personale di una agenzia di sicurezza privata, al fine di predisporre un servizio di monitoraggio del fenomeno durante i fine settimana di luglio ed agosto sulle spiagge e durante i principali mercati settimanali, in tutto 96 servizi svolti da personale identificato da una divisa, comunque qualificato e preparato a gestire momenti anche di tensione, il cui unico scopo era comunque solo quello di avvisare le forze dell’ordine qualora rilevassero fenomeni di illegalità. Ebbene pare esista una norma che non consente tale attività sul suolo pubblico svolta da privati. Peccato che le forze dell’ordine non abbiano personale sufficiente per garantire lo stesso servizio.
Ci chiediamo perché le norme vietino questo tipo di figure ma consentano l’utilizzo di ausiliari per la constatazione delle infrazioni alla sosta!
Infine, una constatazione che riguarda tutti quanti: l’acquisto di questi prodotti come utenti, è un problema anche di cultura. Dobbiamo far capire alla gente che l’acquisto da venditori abusivi non è un affare o un aiuto a poveri disperati, ma l’alimentazione di un sistema delinquenziale del quale paghiamo tutti le conseguenze. L’opera di informazione in tal senso è senz’altro da fare, soprattutto nelle scuole e con le nuove generazioni, ma occorrerà tempo perché produca risultati; intanto riteniamo che le azioni per una seria repressione debbano essere attivate comunque da subito.
Il Presidente Confesercenti del Delta ROBERTO BELLOTTI