Raccolte 150mila firme contro l’eccessiva liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali: ora la proposta di legge è in Parlamento
La raccolta firme è terminata con un grande consenso e adesso la proposta di legge per frenare l’eccesso liberalizzazioni su orari e aperture del commercio approda in Parlamento.
Confesercenti annuncia il successo dell’iniziativa ‘Liberaladomenica’, la raccolta di adesioni formali promossa da Confesercenti, con il sostegno della CEI, per presentare in Parlamento una Proposta di Legge di iniziativa popolare il cui obiettivo è riassegnare alle Regioni piena competenza per le decisioni e la concertazione in materia di orari delle attività commerciali.
La proposta di legge è stata depositata oggi a Roma alla Camera dei Deputati dal Comitato Promotore.
Benasciutti evidenzia che “nel ‘pacco’ di firme legali vi erano anche quelle raccolte nelle scorse settimane nella provincia di FERRARA (2228) e a cui hanno contribuito, insieme al lavoro delle sedi locali dell’Associazione di Ferrara, Delta e Alto Ferrarese , anche alcune Parrocchie e alcuni commercianti nei centri storici di Ferrara e sui mercati provinciali.
“A tutti va il nostro ringraziamento e apprezzamento per aver contribuito a questo risultato importante. Alla proposta di Legge hanno aderito anche altre regioni e le principali Organizzazioni sindacali dei lavoratori.
Di grande interesse è stato anche il ruolo esercitato dai social network che hanno registrato oltre 30.000 persone interessate all’iniziativa.
‘Liberaladomenica’ è un’iniziativa che è andata oltre le previsioni ed ha convinto protagonisti diversi della vita economica e sociale. Abbiamo deciso di raccogliere le firme per far approdare in Parlamento una legge di iniziativa popolare che restituisse alle Regioni la potestà di intervento sulle aperture domenicali, consapevoli che ciò rispondesse non solo alle esigenze di moltissime piccole e medie imprese, ma che potesse anche restituire valore alla Domenica. Siamo convinti, infatti, che la vita sia fatta di tanti momenti diversi, di luoghi diversi, di contesti diversi: la famiglia, gli amici, il lavoro, la religione, la città in cui vivi.
Il regime di ultra-liberalizzazione introdotto dal Decreto Salva Italia del Governo Monti, che in teoria e nelle motivazioni dei proponenti avrebbe dovuto rilanciare i consumi nazionali, non ha sortito l’effetto sperato, traducendosi peraltro in un aggravio aggiuntivo per le PMI del commercio travolte dalla crisi come per la stessa grande distribuzione. E gli stessi dati locali sulle chiusure di attività lo testimoniano ampiamente.
Ora la discussione si sposta in Parlamento. Terremo alta l’attenzione affinchè la proposta di Legge diventi Legge a tutti gli effetti.”